Nel caso vi interessi saperlo, l'attuale indirizzo IP vostro o del proxy con cui state navigando è: 3.239.33.139
Note:
Gli indirizzi IP vanno specificati nella notazione usuale dotted quad oppure in base 256 (in questo caso
sono espressi con un numero intero da 8 a 10 cifre).
Il dig può essere effettuato su un dominio al fine di scoprirne il mail-exchanger
(MX), i server DNS che hanno autorità su di esso (NS), la zona di autority (SOA) e altre informazioni (si
tenga conto che selezionando ALL la risposta non è l'insieme di tutte le informazioni delle altre query).
Effettuando il dig su un indirizzo IP, le query più significative sono NS e SOA, in quanto consentono di
scoprire chi ha l'autorità di definire i reverse DNS su tale indirizzo. Normalmente si dovrebbero ottenere
le informazioni anche senza dirigere il dig su un particolare nameserver (lasciando vuoto l'apposito campo, le
informazioni provengono dal nameserver di default per il webserver su cui risiede questo sito); in caso di dubbi sui
risultati è possibile dirigere le query su altri nameserver (a questo proposito, saranno in generale da
preferirsi i nameserver che hanno autorità sulle risorse di cui si cercano informazioni).
È possibile verificare la presenza di un indirizzo ip nelle principali liste di blocco pubblicamente
consultabili tramite query DNS. In alternativa ad un indirizzo ip si può indicare un nome host: in questo caso il
controllo verrà effettuato per tutti gli indirizzi ip ad esso corrispondenti.
L'output di ARIN e certi whois di dominio può contenere degli identificativi tra parentesi, gli handle
che identificano oggetti su cui è normalmente possibile ottenere ulteriori informazioni. A questo scopo si
ripeta l'interrogazione inserendo l'handle preceduto da un punto esclamativo.
Nelle interrogazioni Whois e Abuse Net sono supportati anche i domini su 3 livelli (tipici, nel caso della
Registration Authority italiana, per i domini geografici come per es. comune.modena.it oppure
provincia.ra.it). I domini su tre livelli sono la norma sotto alcuni tld, in particolare i .uk
inglesi e i .jp giapponesi. In questi casi, per effettuare la query sul dominio completo (e non solo su
comune.it o siglaprovincia.it o co.uk o or.jp) occorre attivare la casella.
Ovviamente, se si attiva la casella in presenza di un nome host con normale dominio a 2 livelli, non si otterrà
alcuna risposta significativa.